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Ti sei mai chiesto perché alcuni professionisti dominano il loro settore mentre altri rimangono invisibili anche se fanno lo stesso lavoro?

La risposta non è nel talento o nella fortuna.

È nell’analisi concorrenza fatta nel modo giusto.

Ma attenzione: la maggior parte dei coach e consulenti sbaglia completamente questo processo. Invece di usare l’analisi per differenziarsi, finiscono per copiare quello che fanno tutti gli altri, diventando indistinguibili nella massa.

Risultato? Una comunicazione generica che non convince nessuno e una guerra al ribasso sui prezzi dove vince solo chi costa meno.

L’analisi della concorrenza vera non è spiare cosa fanno gli altri per fare uguale. È capire cosa fanno per fare diverso, meglio, e più strategico.

Come strategist specializzata nel posizionamento di professionisti che vendono servizi, vedo quotidianamente la differenza tra chi usa l’analisi competitiva per emergere e chi la usa per omologarsi.

E ti garantisco: la differenza nei risultati è abissale.

Indice

Perché il 90% dell’analisi della concorrenza è inutile (o dannosa)

Prima di spiegare come fare un’analisi che ti dia un vantaggio competitivo reale, capiamo perché la maggior parte dei professionisti spreca tempo in attività che non solo non aiutano, ma spesso peggiorano la situazione.

Gli errori più comuni nell’analisi della concorrenza:

  • Copiare invece di differenziarsi“Il mio competitor fa video su LinkedIn, li faccio anch’io” senza considerare se è la strategia giusta per il tuo target e i tuoi obiettivi.
  • Focalizzarsi solo sui prezzi: controllare ossessivamente quanto costano i servizi della concorrenza e posizionarsi sempre “un po’ meno caro”. Questo approccio ti condanna a una guerra al ribasso senza fine.
  • Guardare solo i competitor diretti ovvi: limitarsi a chi fa esattamente il tuo stesso lavoro, perdendo di vista minacce e opportunità che arrivano da settori adiacenti.
  • Analizzare solo la superficie“Ha un bel sito” o “fa bei post” senza capire la strategia sottostante, i risultati che ottiene, e perché funziona o non funziona.
  • Non considerare il proprio posizionamento: copiare strategie che funzionano per altri ma non sono allineate con la propria value proposition e il proprio cliente ideale.
  • Paralisi da analisi: passare mesi a studiare la concorrenza invece di agire, convinti che ci sia sempre “un’altra analisi da fare” prima di lanciarsi.

La conseguenza di questi errori

  1. Omologazione totale. Tutti i professionisti dello stesso settore finiscono per dire le stesse cose, con le stesse parole, sugli stessi canali. Il cliente non riesce più a distinguerli.
  2. Commoditization. Quando tutti sembrano uguali, l’unico differenziatore diventa il prezzo. E in una guerra sui prezzi, alla lunga perdono tutti.
  3. Perdita di autenticità. A forza di guardare gli altri, smetti di ascoltare i tuoi clienti e di sviluppare la tua voce unica.
  4. Strategia reattiva. Invece di guidare il mercato, lo insegui sempre. Quando copi una strategia vincente, è già troppo tardi.

Ma esiste un modo completamente diverso di approcciare l’analisi della concorrenza.

Cosa si intende per analisi del mercato?

L’analisi del mercato è lo studio sistematico dell’ambiente competitivo in cui opera la tua attività, con l’obiettivo di identificare opportunità, minacce, e posizionamenti strategici.

Non è controllare i prezzi dei competitor su Google.

È capire le dinamiche del tuo settore, i bisogni insoddisfatti del mercato, e come posizionarti per vincere.

I livelli dell’analisi di mercato

Quando si fa analisi di mercato, bisogna approfondire la ricerca su diversi livelli.

Livello macro: Il settore. Analisi delle tendenze generali, crescita o declino del mercato, regolamentazioni, fattori economici che influenzano la domanda.

Livello meso: I segmenti. Identificazione dei diversi gruppi di clienti, loro caratteristiche, bisogni specifici, e comportamenti d’acquisto.

Livello micro: I competitor. Studio dettagliato di chi compete per gli stessi clienti, come lo fa, e con quali risultati.

Qual’è la differenza tra analisi di mercato e analisi della concorrenza?

Quando parliamo di analisi di mercato facciamo un ragionamento tipo: “Il mercato del coaching ha avuto una crescita del 15% negli ultimi 2 anni, con un’esplosione della domanda di coaching online post-COVID”

Quando facciamo un’ analisi della concorrenza ragioniamo in questi termini “I miei competitor principali usano LinkedIn per generare lead, con una strategia basata su case studies e testimonianze”

L’integrazione strategica: Una fa da contesto all’altra. L’analisi di mercato ti dice dove sono le opportunità, l’analisi della concorrenza ti dice come gli altri stanno cercando di coglierle.

Gli elementi chiave dell’analisi di mercato

Quando si procede ad un’analisi di mercato, generalmente si va a fare il punto della situazione su questi argomenti:

  • Dimensione e crescita: quanto è grande il tuo mercato e come sta evolvendo? Un mercato in crescita offre più opportunità per tutti.
  • Segmentazione: chi sono i diversi tipi di clienti e quali hanno bisogni specifici non ancora soddisfatti?
  • Barriere all’entrata: quanto è difficile per nuovi competitor entrare nel tuo settore? Più è difficile, meglio è per chi c’è già.
  • Potere contrattuale dei clienti: quanto facilmente i clienti possono cambiare fornitore? Come ads strategist, vedo questa dinamica nelle piattaforme pubblicitarie dove i clienti possono testare fornitori diversi con budget ridotti.
  • Trend emergenti: quali sono i cambiamenti che stanno arrivando nel tuo settore? Chi li anticipa ha un vantaggio competitivo enorme.

Vuoi scoprire come posizionarti strategicamente nel tuo mercato senza copiare la concorrenza? Prenota una consulenza strategica e analizziamo insieme le opportunità uniche del tuo settore.

Qual è il primo passo dell’analisi della concorrenza?

Il primo passo non è quello che pensi.

Non è fare una lista dei tuoi competitor e andare a spiare i loro siti web.

Il primo passo è definire chiaramente cosa stai vendendo e a chi.

Perché se non sai esattamente qual è la tua value proposition e chi è il tuo target, non puoi identificare correttamente chi sono i tuoi veri competitor.

La definizione strategica prima dell’analisi

Prima di procedere con l’analisi della concorrenza, NON DEVI ASSOLUTAMENTE saltare questi passaggi:

Chi è il tuo cliente ideale? Non “imprenditori” ma “imprenditori del settore food & beverage che fatturano tra 500k e 2M e hanno problemi di gestione del team”.

Qual è il problema specifico che risolvi? Non “aiuto le aziende a crescere” ma “trasformo imprenditori stressati in leader sereni che scalano il business senza lavorare 80 ore a settimana”.

Qual è la tua metodologia unica? Come risolvi il problema in modo diverso dagli altri? Qual è il tuo approccio distintivo?

In quale fase del customer journey intervieni? Quando il cliente si rivolge a te? Quando ha appena identificato il problema o quando ha già provato altre soluzioni?

Solo dopo aver risposto a queste domande puoi iniziare l’analisi vera

  1. Identifica i competitor diretti, ossia chi offre la stessa soluzione allo stesso target con la stessa modalità di erogazione.
  2. Identifica i competitor indiretti, cioè chi risolve lo stesso problema del cliente ma con approcci diversi.
  3. Identifica i competitor alternativi, ovvero chi compete per la stessa porzione di budget o di tempo del tuo cliente ideale.

Esempio pratico

Se sei un business coach che aiuta imprenditori a delegare:

Competitor diretti: Altri business coach specializzati in delega 

Competitor indiretti: Consulenti organizzativi, software di project management, corsi online sulla leadership

Competitor alternativi: Altri coach che lavorano con imprenditori (anche se su temi diversi), mastermind, comunità imprenditoriali

Il framework di ricerca strategica

Ricerca dal punto di vista del cliente Non cercare “business coach delega” ma “come delegare senza perdere controllo”, “imprenditore stressato soluzioni”, “team che non lavora bene cosa fare”.

Analisi delle SERP di Google Chi compare quando il tuo cliente ideale cerca soluzioni al suo problema? Questi sono i tuoi veri competitor.

Social listening Chi viene menzionato nei gruppi LinkedIn o Facebook del tuo target quando chiedono consigli?

Analisi delle ads Chi investe in pubblicità sulle stesse parole chiave del tuo target? Come strategist specializzata in copywriting a risposta diretta, uso spesso questa analisi per capire quali messaggi stanno testando i competitor.

L’errore da evitare assolutamente

Partire dai competitor invece che dai clienti

Approccio sbagliato: “Chi sono i business coach più famosi?” → Copi quello che fanno i più visibili

Approccio strategico:
“Quando il mio cliente ideale cerca soluzioni, chi trova?” → Competi dove il cliente sta realmente guardando

La differenza è fondamentale: il primo approccio ti porta a copiare chi fa più rumore, il secondo ti porta a competere dove si prendono le decisioni d’acquisto.

Quali sono i tipi di concorrenza?

Non tutti i competitor sono uguali. Identificare correttamente i diversi tipi di concorrenza ti permette di sviluppare strategie specifiche per ognuno.

1. CONCORRENZA DIRETTA

Definizione: Aziende che offrono lo stesso servizio, allo stesso target, con modalità simili.

Esempio: Se sei un life coach che lavora one-to-one con manager, i tuoi competitor diretti sono altri life coach che fanno sessioni individuali con la stessa tipologia di clienti.

Come riconoscerli:

  • Stessi keyword per cui rankano su Google
  • Stesso target demografico e psicografico
  • Servizi con nomi e strutture simili
  • Prezzi nella stessa fascia

Strategia competitiva: Qui la differenziazione deve essere netta. Non puoi permetterti di sembrare uguale, devi trovare un posizionamento unico che ti distingua chiaramente.

Errore comune: Cercare di competere solo sul prezzo. Con i competitor diretti, vince chi si differenzia meglio, non chi costa meno.

2. CONCORRENZA INDIRETTA

Definizione: Soluzioni alternative che risolvono lo stesso problema del cliente ma con approcci completamente diversi.

Esempio: Se aiuti imprenditori a gestire lo stress, i tuoi competitor indiretti potrebbero essere app di meditazione, corsi di yoga, libri di self-help, psicologi.

Come identificarli:

  • Risolvono lo stesso core problem
  • Target simile ma con approcci diversi
  • Spesso operano in settori completamente diversi dal tuo
  • Il cliente li considera quando valuta come risolvere il suo problema

Strategia competitiva: Devi educare il mercato sui vantaggi del tuo approccio rispetto alle alternative. Non ignorarli, ma spiega perché il tuo metodo è superiore.

Opportunità: Spesso questi competitor hanno identificato bisogni del target che tu potresti servire meglio con il tuo approccio.

3. CONCORRENZA SOSTITUTIVA

Definizione: Alternative che il cliente considera quando ha lo stesso budget o la stessa disponibilità di tempo.

Esempio: Se offri un corso di marketing da 2000€, i competitor sostitutivi potrebbero essere un corso di vendite della stessa fascia di prezzo, un investimento in pubblicità, o l’assunzione di un consulente.

Come riconoscerli:

  • Competono per la stessa porzione di budget del cliente
  • Richiedono lo stesso impegno in termini di tempo
  • Vengono considerati dal cliente come alternative nell’allocazione delle risorse
  • Spesso appartengono a settori completamente diversi

Strategia competitiva: Devi dimostrare che il tuo servizio ha un ROI superiore rispetto agli investimenti alternativi che il cliente sta considerando.

Insight importante: Questi competitor spesso rivelano qual è il vero budget e commitment che il tuo target è disposto a investire.

4. CONCORRENZA FUTURA/POTENZIALE

Definizione: Attori che potrebbero entrare nel tuo mercato e diventare competitor diretti.

Esempi:

  • Consulenti di settori adiacenti che stanno espandendo i servizi
  • Piattaforme digitali che stanno automatizzando servizi tradizionali
  • Grandi aziende che stanno investendo nel tuo settore di nicchia

Come anticiparli:

  • Monitora trend e investimenti nel tuo settore
  • Osserva chi sta assumendo profili simili al tuo
  • Segui le startup che raccolgono fondi in aree correlate
  • Analizza le mosse strategiche di aziende più grandi

Strategia competitiva: Costruisci barriere all’entrata: brand recognition, relazioni esclusive con clienti, competenze specialistiche, network di partner.

L’analisi strategica integrata:

Matrice di priorità competitor:

Alta minaccia, alta probabilità: Competitor diretti più forti → Strategia di differenziazione aggressiva 

Alta minaccia, bassa probabilità: Giganti del settore → Monitoring e posizionamento di nicchia

Bassa minaccia, alta probabilità: Nuovi entranti deboli → Consolidamento posizione 

Bassa minaccia, bassa probabilità: Monitoring periodico

Come uso questa classificazione per i miei clienti:

Step 1: Mappo tutti i tipi di concorrenza per il cliente 

Step 2: Identifico qual è il tipo di minaccia principale nel suo specifico mercato 

Step 3: Sviluppo messaggi e strategie differenziate per ogni tipo 

Step 4: Creo un piano di monitoring continuo per non essere sorpresi

Questo approccio evita di focalizzarsi solo sui competitor ovvi e permette di costruire una strategia competitiva più completa e lungimirante.

Quali sono le strategie efficaci per trovare i competitors?

Trovare i competitor non significa fare una ricerca Google e sperare di essere fortunati. Serve un approccio metodico che ti faccia scoprire non solo chi è visibile, ma anche chi sta realmente conquistando i tuoi clienti.

Strategia 1: Ricerca dal punto di vista del cliente

Il metodo che uso sempre: Invece di cercare “i miei competitor”, mi metto nei panni del cliente ideale e faccio le ricerche che farebbe lui quando ha il problema che risolvo.

Ricerche Google da fare:

  • “Come risolvere [problema specifico del tuo target]”
  • “[Problema] soluzione Milano” (o la tua area geografica)
  • “Consulente per [situazione specifica]”
  • “Corso [skill che insegni] per [tipo di cliente]”
  • “Aiuto con [pain point principale]”

Cosa cercare nei risultati: Non solo chi compare in prima pagina, ma anche chi investe in Google Ads su quelle ricerche. Chi spende soldi in advertising su quelle keywords ha identificato lo stesso target che hai tu.

Tool utile: Semrush o Ahrefs per vedere chi rankano per le tue keywords principali e quali parole chiave stanno usando.

Strategia 2: Social listening strategico

LinkedIn Sales Navigator: Cerca persone con il tuo stesso ruolo che lavorano con il tuo stesso target. Guarda i loro post, chi li commenta, chi li condivide.

Gruppi Facebook e LinkedIn: Entra nei gruppi dove si trova il tuo cliente ideale. Quando qualcuno chiede consigli per il problema che risolvi tu, guarda chi viene raccomandato.

Hashtag research: Su Instagram e LinkedIn, cerca gli hashtag che userebbe il tuo target quando parla del suo problema. Guarda chi posta contenuti con quegli hashtag.

Mention tracking: Usa Google Alerts per monitorare quando vengono menzionate parole chiave del tuo settore. Spesso scoprirai competitor di cui non sapevi l’esistenza.

Strategia 3: Analisi pubblicitaria

Come ads strategist, questo è uno dei metodi più efficaci che uso per i miei clienti.

Facebook Ad Library: Vai su facebook.com/ads/library e cerca i termini chiave del tuo settore. Vedrai tutte le ads attive dei tuoi competitor.

Google Ads Intelligence: Usa tool come SpyFu o SEMrush per vedere chi investe in ads sulle tue keywords e quanto spendono.

Native ads monitoring: Controlla piattaforme come Taboola o Outbrain per vedere chi promuove contenuti nel tuo settore.

Cosa analizzare:

  • Messaggi che stanno testando
  • Target che stanno usando (se visibile)
  • Frequenza delle campagne
  • Landing pages verso cui dirigono il traffico

Strategia 4: Reverse engineering dei risultati

Analisi delle SERP avanzata: Non fermarti alla prima pagina di Google. Molti competitor efficaci sono in seconda o terza pagina ma con strategie di conversione superiori.

Featured snippets analysis: Chi compare nei featured snippets per le domande del tuo target ha contenuti che Google considera autorevoli.

“People also ask” exploration: Le domande correlate che Google mostra rivelano altri problemi del tuo target e chi li sta affrontando.

Local SEO research: Se lavori anche offline, controlla Google My Business per “consulenti [tuo settore] vicino a me”.

Strategia 5: Network e industry intelligence

Eventi di settore: Chi parla agli stessi eventi dove dovrebbe parlare anche il tuo target? Chi sponsorizza quegli eventi?

Podcast e webinar: Chi viene intervistato sui podcast che ascolta il tuo cliente ideale? Chi organizza webinar sui temi che tratti tu?

Partnership e collaborazioni: Chi collabora con professionisti che servono il tuo stesso target in servizi complementari?

Media coverage: Chi viene citato sui media che legge il tuo target quando parlano del tuo settore?

Strategia 6: Analisi dell’ecosistema clienti

Fornitori complementari: Chi offre servizi che vengono acquistati prima o dopo i tuoi? Spesso questi professionisti conoscono benissimo la concorrenza.

Ex-clienti analysis: Se appropriato, chiedi agli ex-clienti chi avevano considerato come alternativa prima di scegliere te.

Referral source mapping: Da dove arrivano i tuoi clienti? Analizza quelle fonti per capire chi altri le sta utilizzando.

Il framework di analisi competitiva che uso:

Settimana 1: Ricerca e identificazione (tutte le strategie sopra) 

Settimana 2: Categorizzazione (diretti, indiretti, sostitutivi) 

Settimana 3: Analisi approfondita dei top 10 competitor per categoria 

Settimana 4: Identificazione gap e opportunità di posizionamento

Tool e risorse che raccomando (e che puoi usare anche tu)

Gratuiti:

  • Google Alerts per monitoring continuo
  • Facebook Ad Library per analisi pubblicitaria
  • LinkedIn Sales Navigator (trial gratuito)
  • Google Trends per trend analysis

A pagamento:

  • Google Keyword Planner per keyword
  • Ahrefs per backlink analysis e content gaps
  • BuzzSumo per content analysis
  • Mention per social listening avanzato

L’obiettivo non è solo trovare i competitor, ma capire perché stanno avendo successo e come puoi differenziarti strategicamente da loro.

Come sbaragliare la concorrenza?

Ora arriviamo al punto cruciale: non basta conoscere i competitor, devi sviluppare una strategia per batterli.

Ma attenzione: “sbaragliare la concorrenza” non significa copiarli e fare uguale ma meglio. Significa trovare un posizionamento così forte che i clienti non ti mettano nemmeno a confronto con gli altri.

La strategia del Blue Ocean (oceano blu)

Invece di competere nell’oceano rosso dove tutti si fanno guerra, crei il tuo oceano blu dove sei l’unico.

Come lo fai:

Identifica cosa danno tutti per scontato nel tuo settore Se tutti i business coach fanno sessioni di 60 minuti, tu potresti fare sessioni intensive di 3 ore una volta al mese.

Trova i bisogni insoddisfatti Cosa vogliono i clienti che nessun competitor sta offrendo? Spesso emerge dall’analisi delle recensioni negative dei competitor.

Cambia le regole del gioco Se tutti vendono “coaching”, tu potresti vendere “trasformazione garantita con rimborso se non ottieni risultati in 90 giorni”.

La strategia della specializzazione estrema

Invece di essere il “miglior coach generico”, diventa “l’unico esperto di [nicchia specifica]”.

Esempio pratico:

  • Generico: “Business coach per imprenditori”
  • Specializzato: “L’unico coach che trasforma imprenditori del food & beverage da stressati a sereni in 90 giorni”

Vantaggi della specializzazione:

  • Diventi automaticamente il riferimento per quella nicchia
  • Puoi praticare prezzi più alti
  • Il passaparola è più efficace
  • Il marketing è più semplice e efficace

Come specializzarsi strategicamente: Analizza tutti i tuoi competitor e trova il segmento che stanno ignorando o servendo male.

La strategia dell’opposto

Fai esattamente il contrario di quello che fanno tutti gli altri.

Esempi:

  • Se tutti fanno webinar gratuiti, tu fai consultation a pagamento
  • Se tutti promettono risultati rapidi, tu prometti risultati duraturi
  • Se tutti usano LinkedIn, tu domini su YouTube
  • Se tutti fanno group coaching, tu fai solo one-to-one

Perché funziona: Il mercato è spesso polarizzato. Se tutti vanno in una direzione, c’è sempre una fetta di clienti che preferisce l’opposto.

La strategia del valore superiore

Non competere sul prezzo, competi sul valore percepito.

Come aumentare il valore percepito:

  • Risultati garantiti: Offri garanzie che i competitor non osano dare. “Raddoppi il fatturato in 12 mesi o ti rimborso tutto”.
  • Accesso esclusivo: Crea qualcosa che solo i tuoi clienti possono avere: community private, eventi esclusivi, accesso diretto a te.
  • Velocità superiore: Se i competitor promettono risultati in 12 mesi, tu li prometti in 6. Se loro rispondono in 48 ore, tu in 24.
  • Supporto senza limiti: Mentre altri limitano il supporto, tu offri accesso illimitato via WhatsApp, Telegram, o altri canali diretti.

La strategia del thought leadership

Diventa la voce autorevole del settore che detta le regole invece di seguirle.

Come costruirla:

  • Pubblica ricerche originali. Conduci survey, raccogli dati, pubblica report che diventano punti di riferimento nel settore.
  • Prendi posizioni forti. Mentre i competitor dicono quello che tutti vogliono sentire, tu dici quello che nessuno osa dire ma molti pensano.
  • Educa il mercato. Invece di vendere servizi, vendi idee. Cambi il modo in cui il mercato pensa al problema.
  • Anticipa i trend. Parli di quello che sarà importante domani, mentre i competitor parlano di quello che è importante oggi.

La strategia della customer experience superiore

Non competere sul servizio, competi sull’esperienza.

Ogni touchpoint deve essere memorabile:

  • Onboarding eccezionale: Mentre i competitor mandano una email di benvenuto, tu spedisci un welcome kit fisico con materiali personalizzati.
  • Comunicazione proattiva: Non aspetti che il cliente ti contatti, lo aggiorni costantemente sui progressi con report personalizzati.
  • Sorprese positive: Aggiungi valore inaspettato: risorse bonus, introduzioni strategiche, opportunità esclusive.
  • Follow-up a vita: Mentre altri dimenticano i clienti dopo la vendita, tu mantieni la relazione per sempre.

Come integro queste strategie per i miei clienti

Step 1: Analisi positioning competitor (cosa promettono, a chi, come) 

Step 2: Identificazione white space nel mercato (cosa manca) 

Step 3: Sviluppo posizionamento differenziato 

Step 4: Creazione di messaging che sottolinea la differenza

Step 5: Implementazione su tutti i touchpoint

Come strategist specializzata in copywriting a risposta diretta, so che la differenziazione deve essere comunicata chiaramente in ogni contenuto, dall’analisi della concorrenza alla landing page che converte.

Stai competendo sul prezzo invece che sul valore? Parliamone in una consulenza e sviluppiamo una strategia per posizionarti come l’unica scelta possibile nel tuo mercato.

Il segreto per dominare la concorrenza: essere unici, non migliori

Dopo anni di analisi competitive per professionisti che vendono servizi, la conclusione è sempre la stessa: non devi essere il migliore, devi essere l’unico.

La trappola della competizione diretta:

Cosa fanno tutti: Guardano i competitor di successo e cercano di fare uguale ma leggermente meglio.

Risultato: Diventano indistinguibili e finiscono per competere solo sul prezzo.

L’alternativa strategica: Trovare un posizionamento così unico che i clienti non ti confrontino nemmeno con gli altri.

Gli elementi di un posizionamento imbattibile

  • Promessa specifica e misurabile. Non “ti aiuto a crescere” ma “raddoppi il fatturato in 12 mesi o non paghi”.
  • Target ultra-definito. Non “imprenditori” ma “founder di SaaS B2B con ARR tra 100k e 1M che vogliono raggiungere i 10M”.
  • Metodologia proprietaria. Un approccio, framework, o processo che solo tu puoi offrire.
  • Garanzia rivoluzionaria. Qualcosa che i competitor non oserebbero mai promettere.
  • Personalità distintiva. Un modo di comunicare e di presentarti che ti rende immediatamente riconoscibile.

L’errore finale da evitare assolutamente

Sì, l’analisi della concorrenza è fondamentale per sbaragliare la concorrenza. Ma non bisogna fare l’errore di guardare solo quello che fanno gli altri.

Il rischio più grande: Finire per fare una comunicazione per il tuo brand copia-incolla che i potenziali clienti non riescono a distinguere dalla massa.

Cosa succede quando copi:

  • Perdi la tua autenticità
  • Diventi intercambiabile con qualsiasi competitor
  • I clienti scelgono solo in base al prezzo
  • Non costruisci un brand memorabile
  • Rimani sempre un passo indietro rispetto a chi innova

La formula vincente:

Analisi della concorrenza (30%) + Ascolto dei clienti (40%) + Innovazione strategica (30%) = Posizionamento dominante

Usa l’analisi per:

  • Capire cosa evitare
  • Identificare gap nel mercato
  • Trovare opportunità di differenziazione
  • Comprendere le dinamiche competitive

Ma costruisci la strategia su:

  • I bisogni reali dei tuoi clienti (spesso diversi da quelli che i competitor pensano di servire)
  • Le tue competenze uniche e la tua esperienza
  • La tua visione di come il mercato dovrebbe evolvere
  • I risultati concreti che solo tu riesci a garantire

Prima di copiare la prossima strategia di successo che vedi online, assicurati di avere:

  • Un posizionamento chiaro che ti differenzia da tutti i competitor
  • Una value proposition che risolve problemi che altri ignorano
  • Un cliente ideale definito così precisamente che i tuoi contenuti parlano direttamente a lui
  • Una strategia di content marketing che costruisce la tua autorevolezza unica

Solo allora l’analisi della concorrenza diventa quello che dovrebbe essere: uno strumento per dominare il mercato con un posizionamento unico, non per omologarti con tutti gli altri.

E se hai bisogno di aiuto per sviluppare questo posizionamento distintivo, invece di continuare a copiare quello che fanno i tuoi competitor, forse è il momento di parlare con qualcuno che sa come trasformare l’analisi competitiva in un vantaggio strategico unico per i professionisti che vendono servizi come te.

Perché la verità è questa: non hai bisogno di essere migliore dei competitor.

Hai bisogno di essere così diverso che i clienti non ti confrontino nemmeno con loro.

E quella è tutta un’altra storia.