Hai creato il tuo corso online. Magari insegni a organizzarsi meglio, a fare yoga da paura o a scattare foto che lasciano a bocca aperta. Hai messo anima, sudore e ore di lavoro in quel corso. E ora?
Ora devi farlo conoscere. E Instagram sembra il posto giusto, vero? Peccato che ogni volta che apri Gestione inserzioni ti senti come se qualcuno ti avesse catapultato in una sala comandi della NASA. Bottoni ovunque, numeri che non capisci, e la sensazione che stai per buttare soldi nel vuoto.
Respira. Non sei solo.
La verità è che sponsorizzare un corso su Instagram non è complicato.
È solo spiegato male.
Tipo quando a scuola il prof di matematica dava per scontato che tutti sapessero già tutto.
Ecco perché oggi ti spiego come portare il tuo corso davanti agli occhi giusti, in modo semplice, senza tecnicismi e soprattutto senza sprecare budget in tentativi alla cieca.
Pronta? Partiamo.
Partiamo dalle basi: a chi parli?
Immagina di organizzare una festa.
Non inviteresti mai persone a caso per strada, vero?
Chiameresti gli amici giusti, quelli che sai che si divertiranno.
Ecco, con Instagram è uguale.
Prima di premere “pubblica” su qualsiasi campagna, devi avere chiarissimo chi è la persona che ha bisogno del tuo corso.
Non “tutti”.
Non “chiunque voglia imparare”.
Ma proprio LUI o LEI.
Se il tuo corso insegna a scrivere meglio → il tuo cliente ideale è un freelance che perde opportunità perché non sa comunicare il suo valore.
Se insegna a gestire il tempo → è un imprenditore sommerso dalle cose da fare che arriva a sera senza aver concluso niente.
Se insegna strategie di vendita → è un consulente bravo nel suo lavoro ma che si blocca quando deve proporsi.
Fermati 5 minuti e scrivi questa frase:
“Il mio corso aiuta [tipo di persona] a [risultato concreto].”
Esempio: “Il mio corso aiuta freelance creativi a presentarsi ai clienti in modo chiaro e professionale, così da chiudere più progetti.”
Se non riesci a completare questa frase con chiarezza, fermati qui. Perché se non sai a chi parli, Instagram non saprà a chi mostrare il tuo annuncio. E butterai soldi.
Il segreto per non sembrare disperata: Regala Qualcosa Prima
Facciamo un gioco.
Immagina di essere a una cena e qualcuno che non conosci si avvicina e ti dice: “Ciao, ti va di darmi 300 euro?”
Tu che fai? Scappi. Ovvio.
Ecco, è esattamente quello che succede quando chiedi subito i soldi per il tuo corso a persone che non ti conoscono.
Instagram non è il tuo pubblico fedele. Instagram è pieno di gente che ti vede per la prima volta, che magari sta scrollando in pausa pranzo e non ha la minima intenzione di comprare niente.
La mossa intelligente? Offri un assaggio gratuito.
Tipo quando al supermercato ti danno quel pezzetto di formaggio da provare. Tu lo assaggi, ti piace, e finisci per comprare la forma intera.
Nel tuo caso, il “pezzetto di formaggio” può essere:
Un mini-ebook (5-10 pagine) con i 3 errori più comuni nel tuo campo
Un PDF con una checklist pronta all’uso
Un video di 10-15 minuti che spiega un concetto chiave del tuo corso
Un template che possono scaricare e usare subito
L’importante è che sia:
Utile davvero (non aria fritta)
Veloce da consumare (nessuno ha tempo per un manuale di 50 pagine)
Collegato al corso completo (così capiscono che c’è molto di più)
Quando le persone scaricano il tuo regalo, succedono due cose magiche:
Capiscono che sai di cosa parli
Ti lasciano l’email (e tu hai il permesso di ricontattarle)
Boom. Hai appena trasformato uno sconosciuto in qualcuno che ti conosce e si fida di te.
Se hai qualche dubbio su cosa offrire gratuitamente nel tuo caso specifico, ti consiglio di leggere il mio articolo Il tuo lead magnet fa schifo
I contenuti che funzionano davvero (e come crearli senza impazzire)
Ok, hai il regalo pronto. Ora devi creare i contenuti che faranno fermare le persone mentre scrollano.
E qui arriva la parte divertente: devi dare a Instagram diverse opzioni. Perché il sistema (si chiama Andromeda, ma non ti serve saperlo) è come un bambino curioso. Se gli dai un solo giocattolo, si annoia. Se gliene dai tre, trova quello che piace di più e lo usa.
Quindi, preparati a creare 3 tipi di contenuto diversi:
1. Il Video Corto (10-15 secondi)
Tipo: guardi la telecamera e dici una cosa che fa alzare le antenne.
Esempio: “Sai perché il tuo corso non si vende? Perché non stai parlando al problema giusto. Scarica la guida gratuita e scopri come farlo.”
Semplice. Diretto. Al punto.
2. La Foto con Testo Gigante
Una bella immagine (anche stock, nessuno ti giudica) con sopra scritto a caratteri GRANDI il beneficio principale.
Esempio: “Da zero clienti a agenda piena in 30 giorni” + freccia verso il pulsante “Scarica ora”.
L’occhio umano ama le cose chiare. Se deve sforzarsi per capire, passa oltre.
3. Il Carosello (5 Slide)
Questo è il contenuto “educativo”. Fai vedere che ne capisci.
Struttura che funziona sempre:
Slide 1: Titolo forte (“5 errori che ti costano clienti ogni giorno”)
Slide 2-4: Errori + soluzione veloce
Slide 5: CTA “Scarica la guida completa gratis”
Quando carichi questi contenuti nella campagna, Instagram li testerà tutti e capirà da solo quale funziona meglio con il tuo pubblico.
Tu non devi fare niente.
Lui lavora per te.
Come impostare la campagna
Ecco, arriviamo al momento “paura”.
Quello in cui apri Gestione inserzioni e pensi: “Ma chi me l’ha fatto fare?”
Tranquilla.
Segui questi passaggi e sei a posto.
Passo 1: Scegli l’obiettivo giusto
Vai su Gestione inserzioni e clicca su “Crea campagna”.
Ti chiederà: “Cosa vuoi ottenere?”
Tu scegli: “Acquisizione contatti” (o Lead, se lo vedi in inglese).
Perché? Perché tu non vuoi vendere subito il corso.
Tu vuoi raccogliere email di persone interessate al tuo regalo gratuito.
Passo 2: Decidi chi deve vedere l’annuncio
Qui scegli:
Età: chi compra di solito il tuo corso? 25-45 anni? 30-55?
Interessi: metti parole chiave legate al tema. Se insegni fotografia: “Fotografia”, “Canon”, “Reflex”, “Lightroom”.
Non esagerare. 3-5 interessi bastano.
Passo 3: Decidi il budget
Ecco la domanda da un milione di dollari: “Quanto spendo?”
Risposta semplice: parti con 10 euro al giorno per 7 giorni. Totale: 70 euro.
È un test. Serve per capire se funziona. Se butti dentro 500 euro subito e sbagli qualcosa, hai buttato 500 euro. Se ne butti 70 e sbagli, pazienza. Aggiusti e riparti.
Una corta: “Scarica la guida gratuita e scopri come [beneficio]. Clicca qui.”
Una lunga: Racconti il problema, empatizzi, offri la soluzione.
Instagram li mescolerà e troverà la combinazione migliore.
Passo 5: Premi “Pubblica” e Respira
Fatto. La campagna è attiva.
Ora aspetti 48 ore.
Sì, 48 ore.
Non controllare ogni 5 minuti.
Lascia lavorare il sistema.
Dopo 48 ore, vai a vedere: quale creatività sta portando più clic? Quale costa meno?
Bene, ora che lo hai visto, mettiti a fare qualcos’altro.
Sono pazza? No.
Ma ho visto troppi professionisti mettersi a cambiare un intero funnel solo dopo 2 giorni di campagne.
Al giorno d’oggi, soprattutto se investi cifre contenute (come 10 euro al giorno), prima di 7-10 giorni non riesci a vedere niente.
E, credimi, se anche il questo lasso di tempo non arrivano contatti, riesci comunque ad ottenere abbastanza dati per capire come indirizzarti.
Se non sai come interpretare i numeri che vedi nella dashboard, leggi la guida su come leggere i dati di Instagram Ads. Ti spiego tutto in modo chiaro, senza tecnicismi.
Dove mandi le persone dopo il clic?
Hai fatto tutto bene.
La persona clicca sul tuo annuncio.
E ora?
Ora deve arrivare in un posto dove:
Capisce subito cosa ottiene
Lascia l’email
Riceve il regalo
Niente menù complicati.
Niente 10 link diversi.
Una pagina. Un obiettivo.
Cosa ci metti in questa pagina?
Titolo chiaro: “Scarica la guida gratuita: [Beneficio]”
3 benefici veloci: punti elenco, facili da scannare
Una testimonianza (se ce l’hai)
Il form: Nome + Email + Bottone “Invia”
Fine.
Se la pagina è lenta, le persone scappano. Testala col telefono. Deve caricare in 2 secondi massimo.
Altrimenti? Soldi buttati.
Ora che hai l’email, fai così
Ok, la persona ha scaricato il tuo regalo. Hai la sua email. Evviva.
Ma non è ancora il momento di vendere.
È il momento di costruire fiducia.
Ecco la sequenza che funziona:
Email 1 (subito): “Ecco il tuo regalo! [Link]. Buona lettura!”
Email 2 (dopo 2 giorni): Dai un consiglio utile collegato al tema. Tipo: “3 errori che fanno tutti quando [problema].”
Email 3 (dopo altri 2 giorni): Racconta una storia. Magari di un tuo cliente che ha risolto quel problema.
Email 4 (dopo altri 2 giorni): “Se il regalo ti è piaciuto, ti presento il corso completo. Ecco cosa trovi dentro + prezzo + bonus.”
E chi non apre le email? Gli rimandi una storia sponsorizzata su Instagram: “Hai già scaricato la guida? Vuoi passare al livello PRO?”
Quanto devi spendere davvero?
Facciamo due conti veloci.
Se il tuo corso costa 200 euro, puoi permetterti di spendere massimo 60 euro per acquisire ogni studente.
Cioè il 30% del prezzo.
Perché? Perché devi lasciare margine per: tasse, piattaforma, tempo che ci metti, e soprattutto… il tuo guadagno.
Esempio pratico:
Corso a 200 euro
Puoi spendere massimo 60 euro per studente
Obiettivo: 5 studenti
Budget totale: 300 euro
Parti basso (10 euro al giorno), guardi i numeri, e scali solo quando vedi che conviene.
Se ogni contatto ti costa 5 euro e su 10 contatti ne compra 1, significa che spendi 50 euro per vendere un corso da 200. Perfetto. Puoi aumentare il budget.
Se ogni contatto ti costa 20 euro e nessuno compra? Houston, abbiamo un problema. Fermi tutto e aggiusti.
Gli errori che fanno tutti (e che tu puoi evitare)
Vediamo quali sono le trappole classiche in cui cadono tutti. Spoiler: sono evitabilissime.
Errore #1: Parlare a tutti
“Il mio corso è per tutti!”
No. Non lo è. E se lo è, nessuno lo comprerà.
Perché se parli a tutti, non parli a nessuno. Le persone comprano quando si sentono capite. E tu non puoi capire tutti.
Errore #2: Chiedere soldi subito
“Compra il mio corso! Clicca qui!”
Ehhh no. Funziona come chiedere di sposarti al primo appuntamento. La gente scappa.
Se non sai quanto ti costa un contatto, stai guidando a occhi chiusi.
Controlli i dati ogni 48 ore. Punto.
La Checklist da Stampare e Tenere sulla Scrivania
Prima di lanciare qualsiasi campagna, passa questa lista:
✅ Ho scritto chi aiuto e che risultato prometto ✅ Ho creato un regalo gratuito (PDF, video, checklist) ✅ Ho preparato almeno 3 tipi di contenuto (video, foto, carosello) ✅ Ho impostato budget test: 10 euro al giorno per 7 giorni ✅ La mia landing è veloce e ha un solo obiettivo ✅ Ho preparato le email di follow-up (valore + offerta) ✅ Controllerò i dati ogni 48 ore
Se hai spuntato tutto, sei già avanti al 90% dei tuoi concorrenti.
E credimi, non è poco.
Ricapitoliamo: Il piano in 3 righe
Regala qualcosa di valore per attirare le persone giuste
Crea contenuti diversi e lascia che Instagram trovi il migliore
Nutri i contatti con email utili prima di vendere il corso
Sembra semplice? Perché lo è.
Il problema non è la complessità. Il problema è che la maggior parte delle persone salta passaggi, improvvisa, e poi si lamenta che “le Ads non funzionano”.
Le Ads funzionano. Se sai cosa stai facendo.
E se ti stai ancora chiedendo se è meglio puntare sui contenuti organici o sulla pubblicità, ti consiglio di leggere meglio fare contenuti organici o sponsorizzare? dove ti spiego perché l’organico non è gratis come credi.
Come impostare tutto in autonomia?
Guarda, lo so.
Leggere è una cosa.
Fare è un’altra.
Magari ora hai le idee più chiare, ma ti stai chiedendo: “Ok, e ora come faccio praticamente?”
Nessun problema.
Se vuoi una mano a costruire i contenuti giusti, capire se la tua landing è un buco nero di clienti o semplicemente avere qualcuno che ti dice “questo funziona, questo no”, ho due opzioni per te:
1. Scarica Adscheck 7 (Gratis)
È la checklist che in 15 minuti ti dice esattamente dove stai buttando soldi nelle tue campagne. Niente teoria, solo punti concreti da verificare. La trovi a questo link.
2. Prenota una Consulenza con me
In un’ora mettiamo a posto tutto il percorso: dal primo clic alla vendita del corso.
Ti dico cosa funziona, cosa no, e come sistemare.
Niente fumo, solo risultati.
Vendere un corso su Instagram non basta postare una foto carina con una caption motivazionale.
Serve un piano.
Serve strategia.
Serve sapere cosa dire, a chi dirlo, e come portare quella persona dal “chi sei?” al “dove firmo?”.
E quella, credimi, è tutta un’altra storia.
Ma ora ce l’hai. Il piano è qui. Gli step sono chiari.
Quando Meta ha lanciato Andromeda Ads ha ribaltato la logica con cui fino a ieri costruivamo le campagne: non più “due-tre inserzioni complete”, ma librerie di asset che il nuovo algoritmo mescola e rimixa in tempo reale finché non trova la combinazione più persuasiva per ogni micro-segmento di pubblico.
Se vuoi che le tue campagne funzionino (e non diventino solo un laboratorio costoso in mano all’AI) devi consegnare ad Andromeda un pacchetto di creatività variegate, riconoscibili e semantizzate.
In altre parole: niente “posto un reel e via”.
Serve mettere lo stesso impegno strategico che impiegheresti per scrivere un funnel o progettare una landing; altrimenti l’algoritmo non avrà abbastanza materiale per capire chi convincere, con quale stile e attraverso quale argomento.
Vediamo allora, formato per formato, quali asset testare subito, come etichettarli, come alternare gli “angoli” narrativi e, soprattutto, come organizzare un batch minimo di dieci-venti varianti senza finire in burn-out creativo.
Mi serve davvero testare diversi asset di creatività?
Andromeda classifica creatività e destinatari in tempo reale: cerca pattern tra interessi, intenzioni, micro-comportamenti, poi allinea ogni utente con la combinazione di copy-visual-CTA che statisticamente ha più probabilità di convertire. Se gli dai solo un video e una foto, l’algoritmo è costretto a insistere con quelle varianti anche quando smettono di performare. Se invece gli consegni una libreria eterogenea (video brevi, reel, caroselli, immagini, UGC, offerte lampo, before-after) può fare “switch” continuo e tenere sempre alto il CTR (click-through rate) e basso il CPL (costo per lead).
Per capire come il sistema sceglie i migliori asset, ripassa i principi letti in Come leggere i dati di Instagram Ads: le metriche top-asset ti diranno quali formati “mangia” più volentieri e quali scartare.
Quali formati testare subito (con esempi pratici)
Video brevi da 6-15 secondi
Perché funzionano
Guardano alla soglia d’attenzione reale (otto secondi);
Perfetti come hook di awareness: statistiche shock, miti da sfatare, domande scomode;
Ottimi “pezzi di puzzle” per retargeting: li vedi, li ricordi, clicchi la creatività successiva.
Esempio pratico per life coach:
“Il 92 % dei freelance soffre di sindrome dell’impostore… vuoi sapere perché? — CTA: SALVA e scopri nei DM”.
Hook problema + promessa risultato: Andromeda lo mostrerà a chi scrolla velocissimo e misura la % di visualizzazione.
Reel e Stories verticali
Perché funzionano
Sono il formato nativo di Instagram;
Si prestano al mix “faccia + testo sovrapposto” che l’algoritmo riconosce come umano;
Possono includere sticker interattivi (sondaggi, quiz) utili sia organico che ads.
Esempioper social media manager: Mini-story a tre clip:
Clip 1 (3 s): “Vorresti guadagnare di più ma più clienti ma hai solo 1 000 follower?”
Clip 2 (4 s): “Guarda cosa è successo a Silvia dopo aver ottimizzato la bio seguendo la mia strategia ⇒ +12 DM in 48 h.”
Clip 3 (5 s): CTA “Scrivi BIO in DM e ti mando la checklist”.
Il funnel prosegue in retargeting: chi guarda il 75 % riceve un carosello “Prima-Dopo” con la consulenza.
Caroselli “multi-beneficio”
Perché funzionano
Permettono di segmentare per interesse interno: chi arriva alla slide 5 è palesemente più coinvolto;
Ottimi per spiegare processi, mostrare road-map, raccontare mini-case-study.
Struttura consigliata 5 slide
Titolo shock (problema)
Conseguenza nascosta (perdita, costi, tempo)
Soluzione snapshot (la tua metodologia)
Prova sociale (screenshot risultati)
CTA “Salva il carosello e scrivimi STRATEGIA in DM”
Immagini statiche ad alta differenziazione cromatica
Perché funzionano
Il feed continua a mostrarle (soprattutto a chi usa poco i reel);
Se progettate con colore forte + headline spaccata (due righe, font bold) catturano nella micro-pausa di scroll;
Perfette da usare come “filler” quando il video non c’è.
Best practice Background fluorescente, testo bianco o nero, CTA in secondo colore. Ma, soprattutto, niente foto stock generiche.
Testimonianze e User Generated Content
Perché funzionano
L’algoritmo rileva la faccia nuova;
Social proof diretto: “Se ha funzionato per lei, funziona anche per me”;
Riduce il costo per lead perché abbatte lo scetticismo.
Esempio video selfieper consulenti finanziari “Ciao, sono Laura, faccio social media per psicoterapeuti. Con l’analisi di Pierpaolo ho risparmiato 2.000 euro di tasse modificando l’impostazione della mia società. vi consiglio di prenotarla ora finché è gratis.”
Caricalo in due formati: reel (9:16) e square (1:1) con cornice brandizzata.
Annunci con offerte dirette (flash)
Perché funzionano
Ideali per scalare dopo che il pubblico è caldo;
Devono essere immediatamente distinguibili: colori “warning”, timer, percentuali di sconto.
Esempio graficaper sviluppatore siti web Header rosso, testo bianco: “Solo 48 h – Analisi SEO – Prenota ora”. Body minimal: “5 posti disponibili, rispondi AUDIT in DM”.
Comparative / Before-After
Perché funzionano
Il cervello umano ama il contrasto visivo;
Perfetti per servizi che migliorano KPI (DM, fatturato, tempo, estetica feed).
Formati top
Slider prima-dopo (Stories, caricato come reel con tag manuale “scorri”);
Un errore comune è fare tre reel diversi, ma tutti con la stessa impostazione.
Come, ad esempio, fare leva sempre sul problema o sull’urgenza.
Ma l’aggiornamento Andromeda Ads cerca varianza semantica: se inserisci asset che coprono diverse leve psicologiche, trova pattern di risposta più raffinati.
Crea almeno un asset per angolo: 6 video = 6 leve psicologiche. L’algoritmo troverà per ogni cluster di audience l’angolo più convincente.
Taggare gli asset: semantica per l’AI
Meta consente di etichettare gli asset con descrizioni interne (non visibili).
Scarica la versione PDF integrale tramite Adscheck 7 per spuntare ogni passaggio mentre produci i contenuti.
Se vuoi che Andromeda Ads parli la lingua dei tuoi clienti (e non quella del caso) inizia oggi a costruire la tua libreria di asset vari, strategici, taggati.
Non sai da dove partire? Scarica Adscheck 7, la checklist che in 15 minuti ti dice quali asset ti mancano, oppure prenota una consulenza: analizziamo insieme le tue creatività attuali, progettiamo il batch da 20 varianti e lasciamo che il nuovo algoritmo faccia il suo lavoro. Con il materiale giusto.
E ricorda: Se vuoi risultati veri, non ti basta un video virale o una grafica carina.
Serve un ecosistema di asset pensati per essere combinati dall’AI.
Pochi giorni dopo il roll-out di Andromeda Ads la maggior parte dei professionisti è ancora lì a domandarsi: “Ok, l’algoritmo è più ‘smart’, ma i miei reel, i miei copy e le mie immagini andranno ancora bene?”
La risposta è sì.
Ma solo se smetti di trattare la creatività come un riempitivo grafico e inizi a progettarla come parte viva di un sistema che Andromeda deve capire e ottimizzare.
Quello che vediamo in questo articolo (lungo e pratico, ti avviso già!), invece, sono:
perché con Andromeda “una creatività va bene per tutto” è morte certa alle conversioni;
come costruire pacchetti di asset dinamici — video, foto, caroselli, copy, hook — che l’AI possa combinare da sola;
la logica dei micro-test (niente più 20 campagne manuali);
esempi reali, checklist, errori da evitare e una tabella di marcia da usare già stasera.
Andromeda e la svolta “asset first”
Il nuovo aggiornamento Andromeda di Meta re-ingegnerizza il concetto di campagna: non ragiona più per “annunci finiti”, ma per asset (micro-pezzi di creatività) che l’AI miscela in tempo reale.
Se carichi un solo reel, un solo copy e una sola immagine, limiti il suo potere di ottimizzazione; se gli dai un piccolo “menu degustazione” di pezzi compatibili, la piattaforma troverà da sola la combinazione più performante per ogni sotto-segmento di pubblico.
Cosa significa asset
Visual principali: video verticali (9:16), foto 1:1, immagini 4:5, grafiche per caroselli.
Copy brevi: (prima riga/hook da max 90 caratteri)
Copy lunghi (300-500 caratteri).
Headline (25-40 caratteri) e descrizioni secondarie (fino a 60 caratteri).
CTA (Richiedi ora, Prenota, Scarica, Invia DM).
Background audio o musiche (soprattutto per reel/statiche animate).
Di ognuna di queste categorie dovresti consegnare ad Andromeda minimo 3 varianti.
Il tuo “annuncio” diventa così un pacchetto da 12-20 asset che l’algoritmo combinerà in centinaia di micro-varianti, testando tutto senza che tu debba duplicare campagne.
Costruisci la libreria asset in quattro mosse
1. Definisci il messaggio chiave su un foglio
Scrivi in una frase cosa prometti: “Una consulenza Instagram Audit di 20 minuti che ti mostra gli errori e il piano d’azione in 48 ore”.
Tutto il resto (visual, headline, CTA) deve essere declinazione di quella promessa unica.
2 Crea 3 hook video da 8-12 secondi
Hook 1 — Problema shock: “Il 90 % dei profili freelance perde clienti prima ancora di iniziare: ecco perché!”
Hook 2 — Statistica sorprendente: “Due righe di bio sbagliata ti costano in media 11 richieste al mese…”
Hook 3 — Mini-case study: “Guarda come Sara ha generato 14 DM in 48 ore con un solo cambiamento”.
Registra in verticale, audio chiaro, sottotitoli auto-generati (Instagram li ama). Tre versioni = tripla probabilità che l’AI trovi il gancio che fa stare la gente.
3 Produci 3 visual statici/coordinati
Foto “dietro le quinte” con headline in sovra-impressione.
Grafico/minicarosello con prima-dopo (screenshot DM, risultati numerici).
Mock-up semplice del tuo PDF/checklist.
Mantieni palette e font del brand (leggi: creare autorevolezza istantanea).
4 Scrivi 3 copy brevi + 3 copy lunghi
Breve: 1 riga hook + CTA (“Prenota ora la tua sessione gratuita”). Lungo: mini-story + bullet benefit + CTA. Ottimo il tono diretto che usi già negli articoli (vedi Promuovere post Instagram funziona?).
Come impostare le campagne con aggiornamento Andromeda
Qui andiamo un po’ sul tecnico, ti avverto!
Ma se hai seguito passo passo tutte le indicazioni che ti ho segnato qui sopra, i prossimi passaggi sono un gioco da ragazzi.
Vai nella nuova dashboard Campagne → Crea → Obiettivo (es. Acquisizione contatti).
Aggiungi gli asset: carica tutti i video, le foto e i copy.
Lascia “Combinazione automatica asset” su ON.
Imposta budget di test (20-30 % del mensile: se hai 300 €, metti 60-80 € qui).
Pubblico: uno ampio (Italia 25-55, interessi professionali) + uno lookalike dei tuoi iscritti (se disponibile).
Premi Pubblica.
L’algoritmo mixerà hook-video-copy-CTA.
Entro 48 h vedrai quali combinazioni portano CPL (costo per lead) più basso.
Se vuoi trasformare le tue Instagram Ads in una macchina che genera lead qualificati mentre dormi, non ti basta caricare un video random e sperare che Andromeda faccia il miracolo.
Scarica Adscheck 7, la checklist che in 15 minuti ti mostra se i tuoi asset stanno frenando l’algoritmo, oppure prenota una consulenza: analizzo il tuo pacchetto creatività, ti mostro cosa tenere, cosa buttare e come alimentare Andromeda con materiali che vendono.
Ricorda: se vuoi clienti veri e non solo impression, devi dare all’AI asset pensati per convertire.
Il mondo delle Instagram Ads cambia (di nuovo). Meta ha annunciato Andromeda Ads, un aggiornamento che promette di rivoluzionare il modo in cui si creano, gestiscono e ottimizzano le campagne pubblicitarie su Instagram e Facebook. Ma (spoiler!) tra annunci roboanti e comunicati ufficiali, pochi spiegano cosa cambia davvero nella pratica per chi usa le ads per trovare clienti, vendere servizi o fare lead generation.
In questa guida, ti spiego in modo chiaro, senza inglesismi inutili, cos’è Andromeda Ads, cosa cambia rispetto a prima, cosa devi fare subito e cosa NON fare per non buttare soldi.
Cos’è Andromeda Ads? (La versione semplice, senza tecnicismi)
Andromeda Ads è il nome dell’aggiornamento che Meta sta rilasciando su tutta la piattaforma pubblicitaria (Instagram, Facebook, Audience Network), a partire da fine 2024 e in rollout progressivo nel 2025.
Obiettivo dichiarato: Rendere la gestione delle campagne ancora più automatizzata, intelligente e “prevedibile”, grazie a un uso spinto dell’intelligenza artificiale (AI), dell’ottimizzazione dinamica e di nuovi sistemi di segmentazione del pubblico.
In pratica, Meta vuole:
Ridurre i passaggi manuali e le variabili da impostare (meno “settaggi” → più AI)
Ottimizzare i risultati in tempo reale, imparando dagli obiettivi scelti
Unificare la creazione degli annunci su tutte le piattaforme (un solo flusso per Facebook, Instagram, Reels, Stories, Messenger)
Facilitare il testing di creatività, testi e pubblico, anche per chi ha poca esperienza
Le 5 novità principali di Andromeda Ads (e perché ti devono interessare)
1. Nuova dashboard “tutto in uno”
Ora crei le campagne da un solo pannello: niente più passaggi separati per Instagram o Facebook, meno “confusione” per chi inizia.
Vantaggio: Meno errori nei settaggi, più facile testare formati diversi (es: il tuo reel va su IG, ma anche su Facebook, senza rifare l’ad da zero).
2. Obiettivi “intelligenti” e campagne a ciclo continuo
Sparisce la distinzione netta tra campagne “lead”, “conversione”, “traffico”: scegli un obiettivo macro (es. “acquisizione clienti”, “prenotazioni”, “acquisti”), e l’AI di Meta ottimizza i singoli step in automatico.
Vantaggio: Se imposti bene l’obiettivo finale, l’algoritmo capisce se spingere più sulle visualizzazioni, sui click o sulle conversioni in base al comportamento reale degli utenti.
3. Budget e offerte sempre più automatizzate
Il sistema suggerisce il budget giornaliero e la distribuzione su pubblico/creatività, basandosi sulle campagne precedenti, sulle performance e sugli obiettivi.
Vantaggio: Meno rischio di “sbagliare” budget su un solo pubblico, ma attenzione: serve monitorare che il sistema non disperda tutto in test inutili!
4. Creatività dinamiche e A/B test automatici
Puoi caricare più versioni di copy, immagini, video, CTA: Andromeda le testerà in automatico, tenendo solo quelle che convertono di più.
Vantaggio: Risparmi tempo e puoi finalmente vedere, dati alla mano, quali combinazioni funzionano meglio (senza fare 20 campagne manuali).
5. Reportistica semplificata e azioni consigliate
La dashboard segnala cosa funziona, cosa migliorare e ti suggerisce cosa cambiare (“Aggiungi una CTA più forte”, “Sostituisci la creatività che performa peggio”, “Alza il budget qui, abbassalo là…”).
Vantaggio: Anche chi non è un analista può correggere le campagne al volo, basandosi su consigli pratici, non solo su numeri e percentuali.
Cosa cambia davvero per chi fa campagne Instagram (e come sfruttare Andromeda Ads subito)
1. Serve ancora strategia, non solo automazioni
L’AI non può decidere per te chi vuoi attrarre, quale offerta promuovere, quale funnel portare avanti.
L’algoritmo farà vedere ogni step a chi è “pronto”, aumentando il tasso di conversione.
5. Sfrutta la reportistica per agire in tempo reale
Non aspettare fine campagna per cambiare: ogni 48 ore guarda i consigli della dashboard e correggi subito dove serve (copy, creatività, pubblico, budget).
Errori da evitare con Andromeda Ads (e con tutte le automazioni)
Pensare che basti “mettere su una campagna” e tutto andrà bene: la strategia la decidi tu, non l’AI!
Non avere abbastanza creatività diverse: il sistema ha bisogno di dati per capire cosa piace al tuo pubblico.
Ignorare i dati reali: continua a monitorare CPL, DM, prenotazioni, e non solo visualizzazioni/click.
Fidarsi solo degli “automatismi” di Meta: l’AI ottimizza, ma tu devi sempre sapere chi vuoi raggiungere e cosa vuoi ottenere!
Checklist rapida: come sfruttare Andromeda Ads SUBITO
Imposta l’obiettivo vero della tua campagna (lead? DM? vendite?)
Prepara almeno 3 creatività diverse (video, foto, carosello)
Usa testi brevi, chiari, con CTA forti e immediate
Imposta pubblico ampio, ma personalizza il copy per il tuo target (no “parlo a tutti”)
Controlla la dashboard ogni 48h e correggi subito in base ai suggerimenti
Analizza il CPL/CPM/DMC (costo per DM) e chiudi subito ciò che non va
Vuoi sfruttare Andromeda Ads senza buttare soldi?
Scarica Adscheck 7 (la checklist aggiornata per capire dove le tue campagne stanno perdendo budget e come correggere subito) oppure prenota una consulenza: ti aiuto a impostare le nuove campagne, ottimizzare i dati e costruire un sistema che trasforma davvero follower in clienti.
E ricorda:
Con Andromeda Ads, non basta premere “avvia”.
Serve strategia, creatività e capacità di leggere i dati.
Quanti soldi dovresti mettere nelle Instagram Ads?
C’è chi dice “basta 5 euro al giorno”, chi spinge per “almeno 500 euro a settimana”, chi ancora non ha la minima idea e fa “tanto per fare”.
La verità è che la strategia di budget non è una formula magica, ma una serie di decisioni che puoi prendere in modo razionale, sulla base dei tuoi obiettivi, della struttura dell’offerta e della fase di business in cui ti trovi.
In questa guida ti spiego come NON buttare soldi e come iniziare a pianificare il budget in modo sostenibile e intelligente.
Soprattutto se sei un freelance o un imprenditore che vende servizi.
Prima domanda: perché vuoi investire su Instagram Ads?
Prima di iniziare con discorsi più tecnici partiamo, come sempre, dalle basi.
Sembra banale, ma quasi nessuno parte da qui.
Vuoi ottenere richieste di consulenza? Vuoi generare iscrizioni a una newsletter o lead magnet? Vuoi vendere un corso o promuovere un evento?
L’obiettivo cambia TUTTO: budget, formato dell’ad, pubblico, metriche da monitorare.
Se non sai qual è il risultato che vuoi ottenere, qualsiasi cifra rischia di essere buttata.
Non esiste una soglia minima “universale”, ma ecco le regole di base:
Test di validazione: almeno 7-10€ al giorno per almeno 7 giorni (minimo sindacale per avere dati attendibili)
Campagna di acquisizione lead: se il costo medio per lead è tra 3€ e 8€, considera un budget mensile di almeno 200-300€ per raccogliere dati e capire se la strategia è sostenibile
Campagne di vendita diretta: se il tuo servizio vale 200€, puoi permetterti di spendere anche 20-30€ per ogni richiesta di contatto/lead qualificato
Importante:
Inizia SEMPRE con piccoli test, raccogli dati e poi scala.
Se investi tutto subito e la campagna non funziona, bruci budget e motivazione.
Suddividi il budget in “fasi” (no all-in, sì processo)
Sai qual’è uno degli errori che vedo più spesso quando faccio le consulenze con i miei clienti?
Mettere tutto il budget in una sola campagna, formato o pubblico.
La strategia più efficace è distribuire il budget in tre fasi:
Test (20-30% del budget totale): Prova vari formati (reel, caroselli, storie), diversi pubblici, almeno due creatività. L’obiettivo qui è capire cosa converte meglio: spesso è la campagna che “non ti aspettavi”.
Ottimizzazione (40-50%): Sposta budget sulle ads e i pubblici che hanno avuto i migliori risultati nel test. Riduci gli sprechi, elimina i formati o i pubblici che non portano risultati.
Scaling (20-30%): Quando hai trovato la combinazione vincente, aumenti progressivamente la spesa (10-20% ogni 3-5 giorni), senza impazzire.
Esempio pratico: Budget totale mese = 300€
100€ su test (più creatività, 2 pubblici, 2 formati)
150€ su pubblici/formati vincenti
50€ su scaling o su un’offerta lampo (es. webinar, promozione 48h)
Calcola il budget in base al valore del cliente
Una delle cose che mi sento dire più spesso durante le mie consulenze è: “Metto 50€ e vedo che succede”.
Ma se vendi servizi ad alto valore (consulenze, percorsi, corsi), dovresti iniziare a ragionare così:
Quanto vale in media un cliente per te? (es: 400€ per una consulenza)
Quanti clienti vuoi ottenere dalle campagne? (es: 2 nuovi clienti)
Quanto sei disposto a investire per ogni cliente acquisito? (spendi anche 50-100€ per acquisire un cliente che ti genera 400€, se margine e percentuali sono sostenibili!)
Questo è il vero marketing, non “vediamo che succede”.
Lo so, in questo momento tu starai pensando “Eh, Giulia, tutto bello. Ma quindi? Quanti soldi devo mettere al giorno?”
Dipende da:
Quanto vuoi testare (più varianti = più spesa)
Durata della campagna (meglio 10-14 giorni minimi, per evitare fluttuazioni casuali)
Pubblico (ampio = più budget, locale = meno budget)
Obiettivo:
Visualizzazioni/awareness: bastano anche 3-5€/giorno
Lead generation: almeno 7-15€/giorno
Vendita diretta: parti da 10-20€/giorno
Consiglio pratico: Meglio poche campagne “solide” che mille micro-test senza dati significativi. Fai sempre un confronto tra CPM (costo per mille impression), CPC (costo per click), CPL (costo per lead): i dati ti diranno dove investire.
Monitorare ogni 48h Se la campagna va male, attendi qualche giorno (staccarla dopo 48 ore non aiuta te a recuperare dati, ma nemmeno l’algoritmo di Facebook a capire a chi mostrare i tuoi annunci.
Distribuire troppo poco su troppi pubblici Meglio due pubblici con 50€ a testa che cinque con 20€. L’algoritmo “capisce” di più e ottimizza meglio.
Cambiare tutto insieme Se una campagna non funziona, cambia un solo elemento per volta (copy, visual, pubblico).
Sbagliare l’obiettivo della campagna Non usare “awareness” se vuoi lead, non usare “traffico” se vuoi DM. Scegli sempre l’obiettivo più vicino al risultato che vuoi ottenere.
Test: quanto budget serve davvero per “capire” se una campagna funziona?
Almeno 1000 impression (visualizzazioni) per ogni variante di pubblico/copy.
Solo dopo puoi valutare:
CPM basso, tanti click, ma pochi DM? Problema di offerta/landing.
CPM alto, pochi click? Problema di pubblico/target.
CPM basso, tanti DM, ma nessuna conversione? Problema di follow-up/offerta/qualifica.
Se dopo 100€ di spesa non hai richieste o lead, c’è un problema serio da correggere (offerta sbagliata, target fuori fuoco, copy poco efficace, o landing page che non convince).
FAQ rapide sulla strategia di budget Instagram Ads
“Posso partire con solo 5€ al giorno?” Sì, ma ci vorrà più tempo a ottenere dati utili. Meglio almeno 7-10€ al giorno, anche solo per pochi giorni, e poi aumentare dove funziona.
“Quanto investire in totale?” Pensa sempre in termini di “quanto sono disposto a pagare per un cliente/lead”. Se vendi servizi ad alto margine, puoi permetterti investimenti più alti; se il margine è basso, punta più su strategie organiche.
“Quando ha senso aumentare il budget?” Quando una campagna ottiene risultati a costi sostenibili: alza il budget del 10-20% ogni 2-3 giorni, mai tutto insieme.
“Meglio investire tutto in una settimana o dividere nel mese?” Meglio dividere: Instagram Ads “apprende” nel tempo. Le campagne di 10-14 giorni performano meglio delle “botte” di 2-3 giorni.
Vuoi evitare di sprecare budget nelle campagne Instagram e trasformare ogni euro investito in clienti reali?
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E ricorda:
Se vuoi risultati veri con Instagram Ads, non ti basta “mettere un budget a caso e sperare”.
Serve strategia, dati, pazienza e capacità di aggiustare il tiro.
Sono Strategic Copywriter e Meta Ads Specialist e ogni giorno mi occupo di traformare il marketing di coach, consulenti e creator di corsi in un sistema che attrae clienti paganti. Analizzo messaggi, funnel e campagne per scoprire cosa non funziona e aiutarti a vendere i tuoi servizi senza inseguire clienti.